Gli acciai inox colorati sono un segno di reale evoluzione architettonica.
Ben lontani dall’essere una semplice espressione di frivolezza estetica, gli acciai inox apportano notevoli vantaggi dal punto di vista tecnico e ambientale.
Le colorazioni incrementano la resistenza degli acciai inox, allungano la vita degli edifici, non inquinano e migliorano l’aspetto delle nostre città e l’umore di chi le popola!
Nell’appuntamento precedente con Mr. Inox – Operazione Verticale…
Mr. Inox è stato assegnato ad un’altra missione di Operazione Verticale.
L’eroe dell’inossidabile si butta a capofitto nella nuova impresa potendo contare sull’esperienza accumulata in tanti anni di servizio e, soprattutto, sulla qualità degli acciai inox colorati.
Il suo compito?
Convincere e guidare gli architetti nella scelta dei materiali e delle tecniche per la costruzione del nuovo edificio in agenda.
Dopo aver illustrato le caratteristiche e i vantaggi degli acciai inox colorati, Mr. Inox, sicuro di aver raggiunto il primo obiettivo, avvia la fase 2.
Gli architetti saranno pronti a progettare i nuovi edifici utilizzando gli acciai inox colorati?
Anche per gli acciai inox colorati servono le giuste condizioni
Ben presto divenne evidente a tutti che l’atto creativo era ancora al principio.
Tra planimetrie, fotografie satellitari e riscontri in loco c’era da perdere la testa.
Mr. Inox, però, era stato chiaro: non si poteva procedere alla progettazione senza aver prima eseguito un’analisi preliminare.
Gli acciai inox colorati sono il top di gamma tra gli acciai inox: i trattamenti che generano i colori incidono positivamente anche su altre qualità delle lamiere inossidabili.
Mr. Inox, però, aveva ammonito i progettisti: ciò non li esimeva dall’effettuare verifiche delle condizioni di installazione.
Bisognava raccogliere informazioni sul clima della zona in cui l’edificio sarebbe stato costruito.
Cruciale sarebbe stato capire la distanza dal mare e l’impatto dell’aria salmastra, così come di smog e fumi industriali. Ci sarebbero state nelle vicinanze strade trattate con sale antigelo? Quali avrebbero potuto essere i rapporti di sole e ombra, riparo ed esposizione, creati dagli edifici circostanti?
Su questi passaggi Mr. Inox era stato intransigente.

Le risposte a questi e altri quesiti avrebbero aiutato a determinare la giusta lega di acciaio inox e la tipologia di finitura di partenza delle lamiere.
Inoltre, solo così sarebbe stato possibile ottenere informazioni utili alla progettazione.
Un design corretto – aveva spiegato Mr. Inox – poteva incidere sensibilmente sul mantenimento dei pannelli in acciaio inox colorato. Sia in positivo che in negativo!
Un edificio in grado di pulirsi con la pioggia richiede meno manutenzione, al contrario, un edificio con particolari che creano ristagni deve necessariamente prevedere un piano di pulizia più frequente.
Alle indagini ambientali sarebbe seguito, poi, il test diretto.
Mr. Inox aveva ordinato l’invio di campioni di lamiere inox con le texture e le colorazioni potenziali perché fossero esposti direttamente in loco.
La realtà, tra vento, umidità e piogge acide, ha sempre l’ultima parola.
Il tempo avrebbe emesso il suo verdetto.
Con gli acciai inox colorati si fa la storia…
Erano passati mesi dalla conclusione della fase 2.
Le indagini avevano fornito informazioni preziose sulle criticità dell’ambiente e i test avevano confermato quanto Mr. Inox aveva illustrato durante il primo incontro allo studio di architettura.
Era stato avviato, allora, un processo di revisione ed era stato ridefinito il progetto architettonico.
Un nuovo grattacielo, inossidabile, sinuoso, colorato e sostenibile, avrebbe arricchito lo skyline della città.
Le colorazioni dei campioni erano rimaste intatte, prive dei segni lasciati dalle intemperie sugli altri campioni testati. Una proprietà che assicurava più di un vantaggio!

Da un lato colori che non sbiadiscono e non devono essere ripristinati periodicamente, come invece accade con le vernici.
Dall’altro materiali che non si sfaldano e non rilasciano componenti nell’ambiente.
Gli acciai inox colorati hanno una migliore resistenza alla corrosione.
I trattamenti utilizzati per colorarli ne incrementano la durata e ottimizzano le operazioni di manutenzione.
Dopo la rituale visita all’archivio, Mr. Inox si era recato sul cantiere ancora deserto per verificare lo stato di avanzamento dei lavori.
Ogni aspetto era stato valutato con la massima attenzione e quello che si stava innalzando pian piano era un edificio destinato a lasciare il segno.
Con la giusta combinazione di lega, finitura, texture, colore, orientamento delle lamiere e design avevano progettato un edificio pressoché perfetto!
Una volta completato si sarebbe perfettamente integrato nell’ambiente, in relazione e scambio continuo con il panorama circostante, con una livrea sgargiante e con forme innovative, rivoluzionarie, capaci di assicurare le performance degli acciai inox colorati per anni e quasi senza manutenzione.
Guardare il progresso dell’edificio provocava in Mr. Inox quelle sensazioni che provano i padri nel vedere i figli crescere e farcela senza il loro aiuto. Un misto di tristezza, commozione e orgoglio.
Il palazzo si sarebbe aggiunto alla lista di altri grandi edifici e costruzioni “immortali”.
Avrebbe fatto compagnia al Thames Barrier di Londra, ancora lucente dal 1982, senza ruggine né sostituzioni.
O magari avrebbe sfidato il Wellington Convention Center in Nuova Zelanda, detentore del primato per assenza di manutenzione.

Avrebbe sicuramente contribuito a raccontare la storia di un mondo in cambiamento, che desidera città più belle e sostenibili che migliorano l’umore, la salute e la vita di chi le abita e non sacrificano il pianeta.
Come già fanno le opere Frank Gehry, vestite di acciai inox colorati e inox decorati e di facile gestione.
Il Weismann Art Museum a Minneapolis, per esempio, progettato per pulirsi da solo, richiede interventi di manutenzione con una frequenza quinquennale. C’è poi il Luma Arles Foundation, in acciaio inox LINEN 316, e lo spettacolare MoPop Museum di Seattle, espressione ineguagliabile di maestria nell’uso degli inox colorati.
Architetture che cambiano colore come organismi viventi e che guardano il tempo passare invano sulle loro armature lucenti.
Seppur ancora abbozzata, la facciata variopinta del suo ultimo pupillo gli richiamava alla mente le tappe del percorso fatto dai lontani anni ’50 del secolo precedente.
Tutti gli edifici eretti lungo il percorso avevano dimostrato che il colore in architettura non è un vezzo.
È una scelta artistica, tecnica, sociale ed ambientale.
L’inox colorato non è moda, è evoluzione architettonica.
English version:
In the previous post we left our hero Mr. Inox when he was about to start phase 2 of the new mission.
The architects’ attention had been won, we need to proceed with the practical aspects to define the project in all the details.
Will architects be ready to design new buildings using colored stainless steels? Let’s go find out!
Among the floor plans, satellite photographs and on-site findings, it was worth losing your mind.
Mr. Inox had been clear: the design could not proceed without first performing a preliminary analysis.
Colored stainless steels are the top of the range among stainless steels, the treatments that generate the colors also have a positive impact on other qualities of stainless steel sheets.
However, Mr. Inox had warned the designers: this did not exempt them from carrying out checks on the installation conditions.
Information had to be gathered on the climate of the area where the building would be built.
Crucial would have been to understand the distance from the sea and the impact of brackish air, as well as smog and industrial fumes. Would there have been roads treated with anti-freeze salt nearby? What could have been the relationships of sun and shade, shelter and exposure, created by the surrounding buildings?
The answers to these and other questions would have helped determine the right stainless steel alloy and the type of starting finish of the sheets.
Furthermore, only in this way would it have been possible to obtain useful information for the design.
A correct design, as Mr. Inox explained, could significantly affect the maintenance of the colored stainless steel panels. Both positive and negative!
A building capable of cleaning itself in the rain requires less maintenance, on the contrary, a building with details that create stagnation must necessarily include a more frequent cleaning plan.
Then environmental investigations would then be followed by direct testing.
Mr. Inox itself had delivered samples of stainless steel sheets with the potential textures and coloring to be displayed directly on site.
Reality, between wind, humidity and acid rain, always has the final say.
Time would have delivered its verdict.
Months passed since the conclusion of phase 2.
The investigations had provided valuable information on the critical issues of the environment and the samples test had confirmed what Mr. Inox had illustrated during the first meeting at the architectural firm.
A revision process had then been started and the architectural project had been redefined.
A new skyscraper, stainless, sinuous, colorful and sustainable, would have enriched the city skyline.
The colorations of the samples remained intact, without the marks left by the elements on the other samples tested. A property that ensured more than one advantage!
On the one hand, colors that do not fade and do not need to be restored periodically, as happens with paints.
On the other hand, materials that do not flake and do not release components into the environment.
Colored stainless steels have better corrosion resistance.
The treatments used to color them increase their duration and optimize maintenance operations.
That morning Mr. Inox went to the still deserted construction site to check the progress of the works.
Every aspect had been evaluated with attention and what was slowly being erected was a building destined to leave its mark.
The right combination of alloy, finish, texture, color, sheet metal orientation and design made an almost perfect building project!
Once completed it would have been perfectly integrated into the environment, in relation and continuous exchange with the surrounding panorama, with a bright livery and with innovative, revolutionary shapes, capable of ensuring the performance of colored stainless steels for years and almost without maintenance.
Looking at the progress of the building made Mr. Inox feel those sensations that fathers feel when they see their children grow up and make it without their help. A mixture of sadness, emotion and pride.
The palace would have been added to the list of other “immortal” buildings and constructions.
He would compared to Thames Barrier in London, still shiny since 1982, without rust or replacements.
Or maybe he would have challenged the Wellington Convention Center in New Zealand, holder of the record for lack of maintenance.
It would certainly have helped tell the story of a changing world, which desires more beautiful and sustainable cities that improve the mood, health and lives of those who live in them and do not sacrifice the planet.
As the Frank Gehry works already do, dressed in colored stainless steels and decorated stainless steels that are easy to manage.
The Weismann Art Museum in Minneapolis, for example, designed to clean itself, requires maintenance every five years. Then there is the Luma Arles Foundation, made of LINEN 316 stainless steel, and the spectacular MoPop Museum in Seattle, an unparalleled expression of mastery in the use of colored stainless steel.
Although still sketchy, the colorful façade of his last pupil reminded him of the stages of the journey taken by distant years ’50 of the previous century.
All the buildings erected along the route had demonstrated that color in architecture is not a quirk.
It is an artistic, technical, social and environmental choice.
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