Dalla corrosione alla resistenza meccanica: 5 proprietà degli acciai inossidabili influenzate dalle finiture

Non è solo estetica: il ruolo delle finiture degli acciai inossidabili non si limita all’apparenza.
Tra le varie grane e texture ci sono differenze morfologiche e variazioni di proprietà.
Cambiano, così, anche le possibilità di trasformazione e utilizzo.

In un mercato in cui è abbastanza diffusa la conoscenza delle differenze tra i vari gradi AISI, è ancora poco compresa l’importanza della finitura.
Il ruolo delle finiture degli acciai inox non si limita alla valenza estetica, ma ha degli importanti risvolti funzionali, a partire proprio dalla resistenza alla corrosione.

Ebbene, sì!
Avete letto bene: anche la resistenza alla corrosione può variare a seconda del tipo di finitura che si sceglie!
Il fatto che si chiamino “inossidabili” porta molti a pensare che questi metalli non siano soggetti al fenomeno della corrosione.
L’inerzia nei confronti di ambienti corrosivi, però, non deve essere data per scontata solo perché si scelgono acciai inox!

Oltre a scegliere correttamente il grado AISI, è importante comprendere il ruolo della finitura per poter scegliere l’acciaio inossidabile più idoneo al contesto d’uso. 

Vediamo allora 5 aspetti su cui incidono le finiture.

  • RESISTENZA ALLA CORROSIONE

Oltre alla tipologia di lega (grado AISI) anche lo stato delle superfici gioca un ruolo determinante nella formazione del film di passivazione e nel garantire l’ottimale resistenza alla corrosione.
I test hanno mostrato, infatti, che, a parità di grado AISI, il tasso di corrosione aumenta con l’aumentare della rugosità superficiale.
Detta al contrario: più la finitura ha una rugosità ridotta e più l’acciaio inox sarà resistente alla corrosione.
Ciò significa che quanto più la finitura apparirà lucida e riflettente alla vista, omogenea e uniforme al microscopio, tanto più sarà arduo che si verifichino fenomeni di pits.
Una volta identificato il grado AISI più idoneo rispetto alla corrosività del contesto di inserimento (ambiente marino, sale antigelo, inquinamento, ambiente chimico, …) bisogna scegliere con attenzione la finitura per evitare che sollecitazioni atmosferiche o di utilizzo possano innescare fenomeni di corrosione.

  • IGIENICITÁ – RITENTIVITÁ BATTERICA – PULIBILITÁ

Anche in questo caso, è la rugosità superficiale delle lamiere inox a fare la differenza.
Attraverso prove sperimentali eseguite a temperature diverse, è stato determinato che il numero di batteri per unità di superficie varia a seconda della tipologia di finitura.
L’igienicità, quindi, aumenta con il diminuire della rugosità.
Ancora una volta, lamiere “più lisce” danno prestazioni più alte.
Superfici più facili da pulire, in virtù di una ridotta ritentività batterica e della scarsa aderenza di residui e sporco, ne sono la conseguenza diretta.

  • ASPETTO ESTETICO

Ovviamente, la tipologia di finitura determina e identifica anche delle caratteristiche estetiche.
Dalle finiture di acciaieria alla finitura BA cambiano i livelli di opacità e brillantezza, passando da superfici grezze e scure a superfici lucide e riflettenti.
Ulteriori livelli di brillantezza si raggiungono con le finiture N7 e N8, fino ad arrivare agli acciai inox SuperMirror che sono il top di gamma per quanto riguarda la riflettività.
Le lamiere inox SuperMirror sono dei veri e propri specchi perfetti senza alcun segno della lavorazione impiegata per ottenerli e con una struttura cristallina pulita e compatta.
Quando si parla di caratteristiche estetiche non ci si può dimenticare, però, delle finiture “di secondo livello”.
Ci riferiamo a tutte quelle finiture superficiali realizzate proprio a partire da nastri o lamiere che hanno come finitura base 2B, BA, SuperMirror, satinate o micro-pallinate.
Si tratta di texture che non modificano il profilo della superficie (ovvero la rugosità), ma la linea della lamiera oppure ne cambiano il colore.
Dalle lamiere mandorlate tradizionali alle lamiere bugnate rigidizzate e decorate, finendo con le lamiere inox elettro-colorate e colorate con trattamento PVD.
Sono lamiere lisce – cioè con rugosità superficiale ridotta, con un profilo molto uniforme – e la linea della lamiere a “ondulata”.

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Ogni trama o colore porta con sé non solo proprietà puramente estetiche, ma anche vantaggi tecnici e funzionali.
Ne abbiamo illustrato alcuni esempi nei precedenti articoli, ma come nel caso delle lamiere per i sistemi di packaging (leggi qui!).

  • ATTITUDINE ALLE SUCCESSIVE LAVORAZIONI

La finitura influenza anche le operazioni di trasformazione di nastri e lamiere, che siano esse solamente superficiali, come un trattamento di verniciatura, o cicli tecnologici, quali l’imbutitura.
I processi che portano ad ottenere le diverse finiture implicano l’utilizzo di tecniche, utensili e materiali abrasivi che in base alla loro tipologia possono lasciare residui di abrasivo o detriti metallici, creare micro-abrasioni, deformazioni o incrudimento.
Si otterranno, allora, lamiere con migliorata/peggiorata capacità di allungamento a rottura, ma anche acciai inox con/senza micro-difetti e potenziali luoghi di innesco di rottura a seconda del tipo di trattamento.
Nella scelta della tipologia di materiale è importante valutare quali lavorazioni andranno eseguite per ottenere il prodotto finito.

  • RESISTENZA MECCANICA

Lo abbiamo già accennato nel punto precedente.
Le operazioni di lucidatura e finitura impattano sull’acciaio inox per proprietà che si spingono ben al di sotto della superficie e la resistenza meccanica ne è un esempio.
In condizioni dove la resistenza a fatica è un parametro importante per determinare l’adeguatezza d’impiego, bisogna tenere conto che le sollecitazioni ripetute e cicliche possono, per esempio, trasformare i micro-difetti da lucidatura meccanica, in luoghi di innesco della rottura a fatica.
Le lamiere che hanno subito un processo di bugnatura (a freddo), invece, risultano più incrudite e presentano miglioramenti in durezza e resistenza meccanica.

Ricapitolando: ogni finitura può garantire diversi tipi di prestazioni e livelli di performance diversi.
È fondamentale, in ultima analisi, valutare bene il rapporto tra uso finale e finitura.

Per ogni dubbio o domanda puoi usufruire gratuitamente del servizio di consulenza ed assistenza del nostro ufficio tecnico, scrivendo a info@inoxblog.it .

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English version:

It is not only aesthetic: the role of stainless steel finishes is not limited to appearance.
Between the various grains and textures there are morphological differences and variations in properties.
The possibilities of transformation and use also change.

In a market where knowledge of the differences between AISI grades is quite widespread, there is still little understanding of the importance of finishing.
The role of stainless steel finishes is not limited to aesthetic value, but has important functional implications, starting with corrosion resistance.

Let’s see then 5 aspects on which the finishes affect.

RESISTANCE TO CORROSION
In addition to the type of alloy (AISI grade), the surface condition also plays a decisive role in the formation of the passivation film and in ensuring optimum corrosion resistance.
Tests have shown that, for the same AISI grade, the corrosion rate increases with increasing surface roughness.
The more the finish has a reduced roughness and the more corrosion resistant the stainless steel will be.
This means that the more the finish appears glossy and reflective to the eye, homogeneous and uniform under the microscope, the more difficult it will be for pit phenomena to occur.

HYGIENE – BACTERIAL RETENTION – CLEANABILITY
Through experimental tests at different temperatures, it was determined that the number of bacteria per unit surface varies depending on the type of finish.
Hygiene therefore increases as the roughness decreases.
Once again, “smoother” sheets give higher performance.

AESTHETIC ASPECT
Obviously, the type of finish also determines and identifies aesthetic characteristics.
From steel finish to BA finish, the levels of opacity and gloss change from rough and dark surfaces to glossy and reflective surfaces.
Further levels of brilliance are achieved with the finishes N7 and N8, up to the stainless steels SuperMirror which are the top of the range in terms of reflectivity.
The SuperMirror stainless steel sheets are real perfect mirrors without any sign of the processing used to obtain them and with a clean and compact crystalline structure.
There are also textures that do not change the surface profile (roughness) but the sheet’s line or change its colour.
From traditional almond-shaped sheets to bevelled sheets stiffened and decorated, ending with electro-coloured and coloured stainless steel sheets with PVD treatment.

APTITUDE FOR SUBSEQUENT PROCESSING
Finishing also affects the processing of strip and sheet, whether they are only superficial, such as a paint treatment, or technological cycles, such as deep drawing.
The processes that lead to obtaining the different finishes involve the use of techniques, tools and abrasive materials which, depending on their type, can leave residues of abrasive or metal debris, create micro-abrasions, deformations or hardening.
You will get, then, sheets with improved/ worsened capacity of elongation at break, but also stainless steels with/ without micro-defects and potential places of initiation of breakage depending on the type of treatment.

MECHANICAL RESISTANCE
The polishing and finishing operations affect stainless steel for properties that push well below the surface and mechanical strength is an example.
In conditions where fatigue strength is an important parameter for determining suitability for use, account must be taken of the fact that repeated and cyclic stresses can, for example, transform mechanical polishing micro-defects, in places where fatigue failure occurs.
The plates which have undergone a (cold) mortising process are harden and show improvements in hardness and mechanical strength.

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